giovedì 24 marzo 2011

FACEBOOK: attenzione alla PRIVACY e attenzione a QUELLO CHE DITE pericolo LICENZIAMENTO :

 Con i tempi che corrono è consigliabile una sana e consapevole autotutela nell’utilizzo dei social network.
Un datore di lavoro o un qualsiasi potenziale cliente, legittimamente potrebbe fare delle ricerche sul vostro conto per valutare, seppur superficialmente, le vostre attitudini lavorative e non solo.
Senza dubbio il modo migliore per cercare informazioni riservate oggi giorno è quello di sbirciare nel mondo dei social network.
Le informazioni che spesso si lasciano in questi spazi aperti sono dettagli di vita privata che spesso non avreste mai scritto nel curriculum e che possono causare una seria discriminazione nei vostri confronti.

Il Presidente del Garante per la Privacy ha stilato una lista di consigli utili per frequentare Facebook (ed i social network in generale):

1) Evitate di pubblicare il vostro indirizzo e numero di telefono.
2) Evitate di pubblicare immagini e foto che consentano di ricostruire i vostri dati personali, lo stato di famiglia, il vostro passato o il vostro tenore di vita.
3) Evitate di pubblicare informazioni personali e foto relative ad altri se non avete il loro consenso. Queste violazioni sono perseguibili penalmente e danno luogo a risarcimento danni.
4) Usate login e password diverse da quelle utilizzate in altri servizi online (es. posta elettronica, gestione conto corrente ecc).
5) Fate attenzione al livello di riservatezza offerto. Alcuni social network consentono la pubblicazione delle pagine personali anche sui motori di ricerca rendendo visibili a tutti le informazioni da voi pubblicate.
Inoltre nella pagina di gestione della privacy è situata una funzione particolarmente utile: "Blocca persone". La funzione permette di bloccare singole persone (utenti Facebook), limitando loro la possibilità di trovare o leggere le informazioni del proprio profilo, di visualizzare i propri commenti (es. bacheca) o le proprie foto. A differenza delle voci precedenti, la funzione "Blocca persone" agisce in modo puntuale sul singolo utente e non anche in modo generale.

In particolare si rileva come Facebook continua a creare guai. Alla Cassa Nazionale di Previdenza dei Commercialisti due dipendenti sono stati colpiti da provvedimenti disciplinari per aver pubblicato sulla bacheca dei post ritenuti offensivi nei confronti dei vertici aziendali, anche durante l'orario di lavoro.

Anche in Italia, in America avviene ormai da tempo, si è concretizzato l'utilizzo dei social network come strumento di controllo dei propri dipendenti. Un commento azzardato ad un post, una vignetta implicitamente riferita al megadirettore galattico e scatta la sospensione dal lavoro o perfino il licenziamento.

Si da atto altresì che la partecipazione a blog o social network durante l'orario di lavoro, è in contrasto con la diligente e puntuale esecuzione del proprio lavoro.

Pertanto, concludendo, onde non incorrere in sanzioni disciplinari o in una giusta causa di licenziamento, vi consiglio di evitare di fare commenti pubblici sui datori di lavoro e tutelate la vostra privacy.

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